10 giorni in Uzbekistan lungo la Via della Seta

Sulla rotta del viaggio di avventurieri, esploratori e commercianti, alla scoperta di un angolo di mondo ricco di fascino e di mistero.

Bisogna tornare indietro ai tempi dei grandi imperi dell’antichità per immaginare come fosse percorrere la leggendaria Via della Seta, il reticolo di strade lungo circa 8.000 chilometri che univa l’impero cinese e quello romano, tra Pechino e il Mar Mediterraneo. Un itinerario di scambio commerciale e culturale, che ha condizionato i secoli a venire.

E se dobbiamo identificare un Paese che, più di tutti, rappresenta l’essenza del tempo è certamente l’Uzbekistan, nel cuore dell’Asia Centrale. Un importante canale di transito che ha visto attraversare i suoi confini da commercianti e avventurieri, lingue, religioni e culture.

Visitare l’Uzbekistan è il modo migliore per ripercorrere uno dei tratti più salienti della Via della Seta, da esplorare preferibilmente durante le mezze stagioni, per evitare gli estremi sbalzi climatici a cui è sottoposto il Paese.

Sei pronto a compiere un viaggio nel tempo? Noi ti guidiamo con una proposta di itinerario di dieci giorni.

Tashkent

Un primo assaggio

Una volta atterrato a Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan, prenditi del tempo per rilassarti e farti un’idea del luogo in cui ti trovi, lasciandoti incantare dal fascino futuristico che ben si accosta all’anima autentica della metropoli. L’indomani potrai godere di una delle città più grandi dell’Asia Centrale con una storia di oltre 2.200 anni in cui perderti tra mercati coperti ricchi di vita e cibi invitanti, percorrere la via degli artisti – detta “Broadway” – fitta di chioschetti in cui acquistare dipinti, ritratti o vecchi libri, oltre che ammirare piazze e altri monumenti. Ma è dopo il tramonto che la città acquista il sapore di una fiaba antica.

L’indomani, con un volo interno, recati a Termez, la città più calda dell’Uzbekistan. Qui avrai la possibilità di visitare il complesso di Fayaz Tepe, cuore del buddismo in Asia Centrale, e la fortezza di Kyrk Kyz Kala, un meraviglioso castello nel deserto. Secondo una leggenda, la fortezza fu attaccata da tribù di nomadi stranieri che uccisero tutti i suoi uomini, vendicati poi da un esercito di quaranta ragazze, guidate dalla regina chiamata Gulsim, che imbracciarono le armi e cacciarono i nemici. Merita quindi sicuramente una visita per conoscere la sua storia travagliata.

È il quarto giorno ed è ora di partire alla volta di Samarcanda. Durante il tragitto meritano una sosta le rovine del Palazzo d’estate, progettato come la più imponente di tutte le costruzioni, e il mausoleo di Jahangir, una tomba costruita per l’imperatore. Nel pomeriggio arriverai finalmente a Samarcanda, proprio al centro della Via della Seta.

Samarcanda

Samarcanda, regina d’Oriente

Samarcanda. Qualcuno disse “basta evocarla e subito l’Oriente ti assale”. Niente di più vero, specialmente quando ci si ritrova davanti al Registan, la piazza più importante dell’antica città dove si svolgeva l’immenso bazaar della Samarcanda medievale che era il fulcro della vita commerciale della città e dell’Asia intera. Un consiglio? Tornaci in diverse ore del giorno e noterai i meravigliosi cambi di luce con il sole che cala colorando, ogni ora, la maestosa piazza.

Dopo aver goduto delle bellezze di Samarcanda e dopo una dormita rigenerante, parti alla volta di Penjikent. In questa graziosa cittadina avrai il tempo di visitare il museo locale e il centro antico della Sogdiana dove si riunivano tutti i percorsi della Via della Seta e da lì proseguivano attraverso quelli che oggi sono Uzbekistan, Afghanistan, Turkmenistan e Iran fino a Baghdad, arrivando al Mediterraneo. Prenditi poi il pomeriggio per visitare il pittoresco giardino per poi fare ritorno a Samarcanda.

Dopo una buona colazione preparati a dirigerti verso Bukhara facendo prima tappa alla Residenza estiva degli emiri, in cui architettura russa e tradizionale si uniscono regalando uno spettacolo unico, il tutto immerso in un meraviglioso giardino. La seconda tappa sarà Chor-Bakr, un complesso memoriale chiamato anche “città dei morti”, ricca di necropoli, tombe di famiglia e cortili. Il viaggio può proseguire in direzione Bukhara dove trascorrere la notte.

bukhara

Dulcis in fundo: Bukhara e Khiva

Bukhara è una delle città più sacre dell’Asia Centrale e Patrimonio dell’Umanità dal 1993. Qui non perderti il centro storico ancora abitato, a differenza di molte altre città dell’Uzbekistan. In questo luogo ti troverai di fronte a magnifiche moschee e scuole coraniche, minareti, fortezze e abitazioni sontuose, tutte visitabili a piedi. La cittadina è viva e molto turistica, ma comunque riesce a conservare la stessa atmosfera elegante e regale dei tempi in cui era la capitale dell’omonimo Emiro, prima dell’arrivo dei Russi.

Ultima tappa: Khiva, perla dell’architettura islamica e patrimonio dell’UNESCO proprio perché è l’unica città in Asia Centrale ad aver mantenuto uno straordinario livello di integrità e di perfezione dell’insieme architettonico. Tutto quello che di bello c’è da vedere è racchiuso all’interno delle possenti mura di fango dell’Ichon-Qala, la città vecchia, costituita da un labirinto di vicoli: questa città è uno dei più spettacolari esempi di composizione classica che ha forgiato le abitazioni della gente locale.

Un viaggio in Uzbekistan riporta indietro nel tempo, tra mercanti e carovane diretti a Occidente per vendere le loro merci. Un Paese che racchiude nel suo territorio tutto ciò che un viaggiatore riesce a immaginare pensando all’Asia Centrale più magica. Richiedici supporto nell’organizzazione!

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