Turismo consapevole: il rispetto alla base dei viaggi

Anche i grandi cambiamenti incominciano dalle piccole azioni, come quelle che riguardano il tipo di viaggiatori che si desidera essere. Leggi l’articolo e scopri come diventare un turista responsabile.

Tra pochi giorni si celebra la Giornata della Terra, il ben noto evento ambientalista celebrato dalle Nazioni Unite per salvaguardare la salute del nostro pianeta. L’Earth Day obbliga tutti a fermarsi a riflettere e a chiedersi quali azioni, di concreto, ciascuno di noi sta implementando per proteggere la nostra casa. Una casa che vale la pena difendere con un’arma chiamata rispetto.

Rispetto per l’ambiente, rispetto per le persone che abitano il mondo. Un concetto legato indissolubilmente a un altro termine: consapevolezza.

Perché il primo passo verso il cambiamento è la coscienza della situazione di precarietà in cui verte il mondo in cui viviamo, fatto di minacce concrete che giungono dal mare e dalla terraferma, dal cielo e dal sottosuolo.

Anche il turismo ha delle responsabilità in questo senso, ed è più che mai importante diventare viaggiatori consapevoli. In che modo? Noi vi suggeriamo alcune accortezze da seguire durante la prossima vacanza all’insegna della responsabilità ambientale e sociale.

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I vantaggi di un turismo consapevole

Sono molti i fattori che determinano la scelta di una destinazione: budget, interessi, disponibilità di tempo sono solo alcuni degli elementi che concorrono alla scelta finale. Tuttavia, negli ultimi anni, alcuni viaggiatori hanno aggiunto un ulteriore imperativo ai loro spostamenti: la consapevolezza della meta che si decide di visitare.

Un turismo responsabile, infatti, tiene conto dell’impatto che il viaggio avrà sul luogo in cui si è diretti e si interessa dell’ambiente e delle persone che lo vivono, cercando di non danneggiarli.

Il vantaggio è evidente: si genera valore per una località senza andare a intaccare la sua autenticità e le sue tradizioni, ma – al contrario – aiutandole a farle emergere. Un vantaggio per il viaggiatore, che saprà di aver contribuito attivamente al cambiamento, e per gli abitanti del posto, che non dovranno preoccuparsi di un turismo massivo e invasivo.

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3 azioni che possono cambiare i nostri viaggi

  • Porsi le giuste domande. L’impegno verso una destinazione incomincia da casa, chiedendosi come è gestito il turismo nel determinato paese. Turismo uguale sfruttamento della popolazione o turismo equivale a un’opportunità di sviluppo? Avvantaggiare governi che non fanno gli interessi degli abitanti è una scelta poco consapevole e poco responsabile.
  • Mettersi in gioco in prima persona. Una volta in viaggio, è interessante prendere parte a esperienze a contatto con le realtà locali, impegnandosi attivamente e dedicando tempo ed energie in una logica di scambio con la popolazione. Questo permetterà di conoscere da vicino nuove usanze e modi di vivere e diventare parte integrante del luogo che si sta visitando.
  • Supportare l’economia del posto, piuttosto che le grandi catene alberghiere e i ristoranti internazionali. Il turismo genera soldi e questi è bene che vengano spesi per portare beneficio a chi il paese lo abita, creando ricchezza e prosperità e allontanandosi dalle logiche di depauperamento delle realtà locali.

Luis Sepúlveda diceva: “Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino”. Bene, impegniamoci in ogni viaggio a rispettare questa massima.

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